Quando si inserisce un URL all’interno dell’apposita barra, il browser richiede e ottiene le informazioni dall'indirizzo e le visualizza sotto forma di sito web.
Detto così sembra tutto molto semplice, vero? Ma in realtà, un URL nasconde al suo interno una grande complessità. Questo, infatti, può essere definito come un sostituto intuitivo di un indirizzo IP, il quale altro non è che una stringa numerica che indica la posizione esatta di una risorsa su Internet.
Quando si inserisce un URL all’interno di un browser, quest’ultimo ricerca l'indirizzo IP utilizzando uno strumento chiamato Domain Name Server (DNS). Il DNS può essere immaginato come una gigantesca rubrica telefonica utilizzata dai browser per contattare gli indirizzi IP, scaricare dal server il contenuto della pagina web richiesta e visualizzarlo sullo schermo del PC dell’utente.
Gli URL sono costituiti da più parti, alcune delle quali di natura opzionale.
Si tratta della prima parte di un URL, ossia l’elemento http:// o https:// che si trova all’inizio di ogni URL.
Il protocollo dice al browser come comunicare con il server di un sito web, al fine di inviare e recuperare informazioni. In altre parole, il protocollo è la prima cosa che permette a un URL di funzionare.
La maggior parte dei siti web utilizza il protocollo HTTP (Hypertext Transfer Protocol), anche se negli ultimi anni si sta prediligendo sempre di più il protocollo HTTPS (Hypertext Transfer Protocol Secure). Quest’ultimo, sebbene svolga le stesse funzioni del protocollo HTTP, garantisce una tutela dei dati molto più affidabile grazie alla connessione cifrata.
Il nome di dominio è la parte più memorizzabile di un indirizzo URL e coincide con il nome del sito stesso. Viene utilizzato per comunicare informazioni chiave del sito web e si compone di tre diversi livelli:
La porta è un parametro opzionale che indica il "gate" tecnico utilizzato per accedere alle risorse contenute sul server del sito web. Di solito viene omesso se il server utilizza le porte standard per garantire l'accesso alle sue risorse (80 per HTTP e 443 per HTTPS) .
Il percorso consente di raggiungere una risorsa partendo dalla radice del server. Il suo funzionamento non è tanto diverso da quello del computer locale su cui risiedono i tuoi file personali. Di conseguenza, mentre sul tuo computer potresti avere un percorso di file del tipo:
users/desktop/cartella/video.mp4
Su un URL potresti avere una struttura di file del tipo:
https://www.digitazon.school/blog/titolo-articolo
Nella parte finale dell’URL è possibile inserire anche una query-string, ossia una stringa preceduta da un punto interrogativo (?) per comunicare al server determinati parametri. Propriamente, la query-string non comprende il punto interrogativo (?), bensì tutto ciò che a esso segue.
Rappresenta un'altra parte facoltativa di un indirizzo URL e viene anche indicato come ancoraggio. Il frammento di URL inizia con un hashtag (#) ed è seguito da una o più parole. Il frammento viene comunemente usato per guidare un utente verso una specifica porzione di una pagina web.
Bene, adesso possiamo dire che hai una comprensione maggiore di che cos'è un URL e sicuramente da questo momento in poi li guarderai in modo molto diverso.